venerdì 9 novembre 2012

Ragione o Sentimento?

Arriva il giorno in cui ti ritrovi a parlare della tua vita come se fosse uno spezzone dell'esistenza altrui. Ti dai dei consigli, analizzi tutto a mente fredda e trovi pro e contro di una situazione che prima ti avrebbe tolto il sorriso. Ma il sorriso c'è ancora e non significa che la fine sia stata meno dolorosa di altre, semplicemente ad un certo punto capisci che questa è la vita e che per un disegno che provi a modificare, ma che è già stato determinato, i tuoi giorni possono rivelarsi un sogno, come invece il peggiore intruglio di sofferenza e vuoto.

Le scelte che dipendono da noi e noi soltanto le facciamo consci del fatto che un passo può modificare il resto del tracciato. Allora valutiamo, proviamo a seguire l'istinto, ma scendendo a compromessi con la ragione, perchè il lavoro, la scuola, gli affari li viviamo stando con gli occhi bene aperti, pronti ad affrontare gli imprevisti.

In amore non è così. In amore la razionalità non esiste, come non esistono scelte giuste o sbagliate. Basta un attimo e ti ritrovi a guardare una persona negli occhi e, senza conoscerla, capire che vorresti stringerla e farla tua. Non conta niente sapere se quella persona è brava o stronza all'inverosimile, se studia, lavora, è ricca, povera, onesta o imprevedibile. Conta che la luce dentro si è accesa e la chimica l'ha fatta da padrona, scatenando nel più intimo dei tuoi nascondigli una forza vitale mai sentita. Poi per chissà quale motivo le cose possono andar male, ma quella volontà sai di averla fatta tua, di non aver rinunciato per paura o troppo cervello. E' così che nascono i rimpianti. E io preferisco guardarmi allo specchio con il viso rigato di lacrime per aver amato, piuttosto che scorgere uno sguardo vitreo di chi ormai si è arreso e di lottare per amore non ne ha più voglia.

martedì 23 ottobre 2012

New (brave) world

Primo giorno senza notizie. Passato.

Dura, sì è dura perchè quando il giorno ti chiama al risveglio realizzi che le cose sono cambiate e ti tornano in mente quegli occhi scuri e tristi, a pochi centimetri da te. In qualche modo vorresti fossero ancora tuoi, anche se sai che forse è meglio così. Poi inizi a fare tutto quello che ti può distrarre, ma al minimo momento di sosta i ricordi riaffiorano e, ovvio, il nodo alla gola si fa grosso. Allora ti tieni, lotti per conservare una dignità e alzando un muro protettivo ti dici che il tempo metterà tutto in ordine, perchè è così che funziona.
Io non so il perchè, ho tante domande che mai avranno risposta, ma qualcosa ce l'ho ben chiara e cioè che perdere certe persone a volte fa male, proprio perchè raramente incontri qualcuno degno di nota, qualcuno che ti regali nuova fiducia, che ti faccia ridere, dimenticare il nero che hai dentro, che ti piace avere accanto nel bene e nel male. I giorni daranno alcune risposte, altri interrogativi resteranno sempre tali, ma io so di aver almeno vissuto qualcosa che volevo, di aver affrontato giorni tristi e giorni lieti con l'idea che sarebbe potuto durare per sempre o finire da un momento all'altro.

Per quello che è durato, Grazie. <3

martedì 25 settembre 2012

Complicato.

Fa male, fa bene.
Non lo so, continuo ancora a cercare di mettere tutto sui piatti di una bilancia invisibile, ma grandi risposte non ne ho e credo che non abbia nemmeno tanto senso trovarle alla fine. Le cose vengono, passano, a volte in maniera del tutto naturale, altre spinte verso un qualche lato, le subiamo, le decidiamo.
Le persone ti passano a fianco, certe volte si fermano, fanno del bene o del male in base a ciò che il destino decide. Ci regalano qualcosa di positivo, qualcosa di negativo. Così ti ritrovi a pensare a qualche azione in particolare, qualche torto subìto e ti torna quel mal di pancia di cui faresti volentieri a meno. Scendono alcune lacrime o ti parte un pugno al muro o ti giri dall'altra provando a fare l'indifferente.

C'è qualcuno che le cose le ha espresse molto bene con una canzone e anche se questo doveva essere un post vecchio di mesi e mesi, vale la pena postarlo, perchè ciò che si è passato di doloroso non può che aiutarci nel presente a reagire con maggiore forza e a provare a non commettere più gli stessi errori del cazzo. Rispetto. Si tratta di rispetto.

"La metà di una bugia non fa la verità
quindi nonostante tutto non potrò più amarti
e mi prendevo in giro
avevi tutta la vita davanti e lo capivo

la metà di ciò che penso non l'ho scelto solo io
perchè credere di amarti non sa bastarmi
e anche stringendoci
o parlandone e negandolo

ripenserai ancora
a tutto il bene che
ti ho dato solo e solamente io
ripenserai ancora
a quanto il niente tuo
per me fu tutto
e per sempre hai perso un pezzo di me
e lo sai che son stato troppo buono
ma che, stanco ormai, non posso più

tutto quello che ho sbagliato lo so bene anche io
ma non sono mai arrivato a sentirmi così tanto inutile
e in tempi avversi
ti salvai la vita tante volte, non ti accorgesti

ripenserai ancora a tutto il bene che
ti ho dato solo e solamente io
ripenserai ancora
a quanto il niente tuo
per me fu tutto
e per sempre ho perso un pezzo di me
e lo sai che son stato troppo buono
ma che, stanco ormai, non posso più

è vero è complicato odiarti
nessuno al mondo può negarlo
tantomeno oggi io, e...

è vero è complicato amarmi
nè io nè te ci riusciamo
io da sempre, tu per niente...

ripenserai ancora a tutto il bene che
ti ho dato solo e solamente io
ripenserai ancora a quanto il niente tuo
per me fu tutto
e per sempre ho perso un pezzo di me
e lo sai che son stato troppo buono
ma che, stanco ormai, non posso più."


venerdì 21 settembre 2012

Life, oh life!

La vita è dura, la vita è paura, rabbia, dolore, sconfitte, delusioni, pianti, mal di stomaco, urla, scontri. La vita è nero. Di un nero che non può esistere tanto è scuro. Si perde nelle particelle di un dove e di un quando, tutto stordisce fino a farti cadere.
Sei per terra. E quando sei a terra che fai? Ci resti? Rimani sdraiato lì a toccare il pavimento freddo e duro? Lecchi ciò che più sta in basso, l'annusi, senti la polvere salire nelle narici e ti infastidisce, provi a grattarla via, ma ormai si è impregnata, sta lì, inizia a far parte di te e ti invade.
Il momento è lì, fugge veloce e ci vuole un attimo per capire se vuoi e puoi decidere. La via d'uscita c'è, sta a te volerla.

Così ti fermi un momento e realizzi che quello che ti porti in giro ogni giorno sei tu, proprio tu, con tutti i tuoi sensi attivi e un corpo ben in evidenza. Esisti, fai parte di un mondo, di un sistema che a volte ti sfugge di mano, che vorrebbe fare e pensare per te. Fa paura, mette l'ansia che trasmette un terremoto, sei di fronte a qualcosa di così grande e ingestibile da capire che ti sarà difficile vivere come vuoi e già sopravvivere a certe situazioni sarà una conquista. Allora ti attacchi a ciò che di piccolo hai attorno, a quello in cui credi, alle persone che reputi importanti, per provare a far diventare grande qualcosa a cui tieni. Ma lo scontro continua, tanto da farti vacillare e arrivi in poco tempo a valutare se ne valga la pena o no. Coraggio. Follia. Amore. Sfrontatezza. Superbia. Who knows.......

venerdì 24 agosto 2012

Stars

Non le ho guardate, non le ho cercate, non si vedevano.
Così ho pensato non mi servissero e che il palloncino bianco lanciato in aria bastasse. 

In effetti in qualche modo è bastato.

La realtà è che se dovessi esprimere un desiderio gli altri non c'entrerebbero assolutamente niente perchè dovrei esprimerlo su me stessa, su un cambiamento che non ha possibilità di manifestarsi e forse non ha nemmeno ragion d'essere.
Un giorno magari riuscirò a mettere a tacere tutti questi neuroni (mal)pensanti, a cacciare alla prima avvisaglia i sintomi di un quasi quotidiano malessere interiore dovuto a chissà quale motivo.
Eppure a tratti sono felice o penso comunque di esserlo. E allora cosa manca? Manca un continuo vedere, sentire, conoscere, visitare, che risulterebbe effettivamente assurdo-innaturale-stressante a lungo andare.

Forse dovrei fermarmi e stendere una coperta in una notte avvolta dal cielo sereno. Mettermi lì, buona e calma, a mente libera.
O forse, è bastato fermarsi davanti alla porta di casa, guardare su e nonostante le luci vederla e capire che era lì per me.

La vita vuole essere speciale, vuole farti capire che vale la pena affrontarla. Ti prende per mano quando le cose sembrano andare male, quando tutto attorno perde di valore e di luminosità.

lunedì 30 luglio 2012

Una giornata imbarazzante, ore che non passano più.
Mi sento male, di un male che non so definire. Ho voglia di scrivere qui, sulla carta, ovunque, ma non ci riesco come vorrei. Accanto a me un block notes e una penna, 5 righe di una lettera che non so se mai arriverà al destinatario. 
Se solo sapessi mettere in pratica quei buoni consigli che ogni giorno raccomando a me stessa..

Ho le solite troppe domande in testa, il solito maledetto orgoglio, la stramaledetta lunaticità in circolo.
Voglio-non voglio-spero-non mi interessa-vado-ritorno-parlo troppo-sto in silenzio-sto bene-sto male....questo dualismo interiore sta spezzando qualcosa dentro di me, all'interno di un anima già doppia e fragile di suo.

'Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.'

Mai parole furono più chiare.


martedì 12 giugno 2012

Jovanotti ***

io ti guarderò
illuminata con il neon delle vetrine
poi ti nutrirò di coca-cola e di popcorn
dentro ad un cine
ti racconterò le mie bugie sul mondo 
e quelle sulla gente
poi ti bacerò 
con tutto quanto in fiamme
con le luci spente
e faremo l'amore sulle foglie e sui prati
sul denaro e nel fuoco
dentro ai posti proibiti
fino al cuore del mondo
come due innamorati
come due innamorati
senza niente da fare
che non hanno
nient'altro
che "una storia d'amore"

io ti curerò

perchè tu c'hai bisogno di ridere di gusto
e ti ringrazierò
quando usciremo presto da un locale "giusto"
guarderò da giù
il grattacielo dei tuoi tacchi mozzafiato
e ti domanderai
se anche stavolta sono io quello sbagliato
e faremo l'amore
dentro ad un temporale
tra le luci del centro
tra le statue di sale
con il cuore impazzito
come due innamorati
come due innamorati
senza niente da fare
che non hanno nient'altro
che "una storia d'amore"
una storia d'amore

lunedì 11 giugno 2012

Incantesimo?

Una giornata decisamente negativa questa. O forse solo inutile.
Un 12 giugno con tanta pioggia, eventi atmosferici avversi in tutta Italia, il computer che fa i capricci, il mio umore altalenante che non riesce ad uscire dalla zona rossa.
Ma passerà, ormai queste giornate me le vivo con la convinzione che vanno buttate, come una parte di cibo che compri e poi getti nell'immondizia, vestiti vecchi, trucchi scaduti, scarpe bucate. Ecco, oggi è uno di quei giorni che non hanno senso, che semplicemente devi vivere per passare a domani, nella speranza che quel domani sia colorato in maniera differente.
E' come se il passato e il futuro non esistessero. Preso nel modo corretto dopotutto è un fattore positivo. Ma sì, ogni tanto è pure bello passare ore senza troppi imprevisti, niente picchi di emozione nel bene e nel male.

Poi ascolti un pò di musica e il mondo già appare più bello, anche se sono canzoni diverse, anche se sono canzoni che magari un tempo hanno significato qualcosa, anche se sono canzoni che ti vergogni di ascoltare. Dentro lo senti, qualcosa si sveglia e ti ricorda che in effetti nel tuo passato esiste qualcuno, esiste qualcosa. Ma all'istante ti accorgi che il mondo del tuo presente non ha né tempo né voglia di occuparsi di quello che è stato. Perchè l'importante è l'adesso.
Perchè ciò che è stato deve aiutarti a scoprire il profumo che ti piace, il gusto che ti da alla testa, a ridere per le battute che ti piacciono, a fare tutto ciò che altrimenti ti mancherebbe.
Vivere significa anche imparare e se è vero che io adoro comportarmi come una spugna, beh adesso voglio che il mio 'intorno' mi insegni tutto quello che mi va di sapere. E che mi piace.



martedì 22 maggio 2012

Maggio atipico

No, non ti ho abbandonato.
Ma è vero come poche altre cose al mondo: scrivo se sto male, scrivo se ho bisogno di sfogare un disagio, scrivo se sono nervosa, incazzata, scazzata, se mi viene da piangere, se devo sfogarmi.
Quest'ultimo periodo è stato assolutamente denso di novità, sono partiti da zero dei progetti di lavoro, d'amore, di tutto un pò. A new work, two new works, a new love.....just ONE love :) 
Ora sono effettivamente un pò stanca, ho il fisico provato e la voglia di viaggiare, ma per troppi motivi non è il motivo né per fermarsi né per aspettarsi qualcosa. Quindi avanti così, sguardo sempre dritto, testa alta.
Ho letto delle righe che mi hanno lasciato qualcosa prima, le riporto tra virgolette, anche se non so di chi siano:

"O E' BIANCO O E' NERO. IL GRIGIO ESISTE SOLO QUANDO LA POSTA E' ALTA, ANZI ALTISSIMA.
La stima che si ha per se stessi è più di qualsiasi presunzione altrui.Si cresce e le esperienze passate alimentano la forza interiore.Troppe parole che stancano, che mandano in corto circuito il sistema, e allora ci si chiede: " ne vale la pena?"...No, energie sprecate...perchè ancora appartengono a qualcun altro.Il magma confusionale è ben lontano e diverso da quello passionale. Non si può legare con una corda di parole "inutili" chi ha voglia di volare. Solo corde di fili di seta hanno tale pregio.Distinguere le apparenze dalla realtà concreta, il vero dal falso, capire, insomma, ciò che "è" e ciò che accade. 
Conoscere è sempre scegliere."


Bianco o nero. Quante lotte. Ma è così, per me non cambia. Come ho sempre detto sono così, niente trucco, niente inganno, prendere o lasciare. 

Tutto il resto è menzogna.

domenica 1 aprile 2012

Esiste.

Così succede che inizi a star bene e le giornate ti scivolano addosso senza farsi odiare e la tua voglia di scrivere viene sostituita immediatamente dalla volontà di vivere e di non sprecare momenti condivisi con chi ami, o con chi presto amerai.
Sarebbe però ridicolo sfogare rabbia, delusione, dolore, renderli immortali con le parole che sgorgano a fiumi e non fare altrettanto con i sentimenti veri e positivi che derivano da un incontro fortuito e fortunato. Perchè non rendere altrettanto onore alla spensieratezza, alle risate, agli occhi a forma di cuore?
Come cambiano le cose. Infinite variabili che si modificano, piccole e grandi cose che alterano il loro aspetto. I colori sono più vivi, i suoni più chiari e morbidi, le energie più evidenti e tutto sembra più semplice. Potere di questa primavera che finalmente si fa sentire in tutta la sua potenza. E chi l'avrebbe detto? Al solito, quando meno te l'aspetti e proprio quando hai la convinzione di un dittatore pazzo nel dire 'Basta, non voglio più nessuno, comprerò cento gatti e diventerò una gattara!' ecco che girandoti senti una reazione chimica che ti sconvolge dentro, una scossa che pervade il tuo Io più intimo. Ed è lì che ti rendi conto di essere stato invischiato, trascinato dentro un vortice di nuove emozioni da cui, a dire il vero, non vorresti più uscire.
Apro gli occhi, incontro i tuoi e sorrido. La reazione più spontanea e bella che esista al mondo, quel mondo che per un istante è solo nostro, solo avvolgente, solo stupendo.

giovedì 15 marzo 2012

Il lunedì

C'è stato un tempo in cui non aspettavo altro.
C'è stato un tempo in cui aspettavo trepidante il lunedì. Era il mio momento preferito, la parte importante della settimana: la sveglia suonava, con quel rumoraccio snervante e cacofonico che avrebbe scocciato il Dalai Lama, eppure io, aprendo gli occhi assonnati e trasognanti già sapevo come sarebbe andata. Ero felice, di un'agitazione positiva e persa, persa in quel profumo avvolgente, in quella voce calda che mi metteva i brividi, quando d'un tratto si rivolgeva a me dopo qualche giorno di astinenza. Era stimolante la sera pensare di alzarsi con una buona motivazione, credere che tutto sarebbe stato migliore se solo fossi stata accompagnata nella mia giornata da qualcuno che riuscisse a stimolare la mia fantasia, i miei sensi, la mia curiosità.
C'è stato un tempo in cui tutto questo era BELLO, bello davvero, energia che scaturiva ad ogni azione, emozione, sensazione, empatia, un qualche tipo di reazione alla piatta esistenza che precedentemente mi aveva resa un pò apatica e un pò schizzoide. Un insieme di presunta positività che ben presto ha rivelato il suo vero volto, come una medaglia che una volta girata dalla parte sbagliata stenta a ripresentare il viso sorridente di un Mr. Double Face anche troppo incattivito e inacidito da un passato dissestato. Un passato che non gli conferisce il diritto di pagare con l'infelicità e la malvagità l'altro incontrato, un passato che dovrebbe essere tale e di cui si dovrebbe essere liberato, ancor prima di farsi sfiorare dal pensiero di coinvolgere qualcuno nel suo vortice di incapacità di scelta e lunaticità.

Eppure ho continuato ad essere sciocca a lungo. Fino a che l'orgoglio ferito e dolente non si è risvegliato, colto da paura, da angoscia per come era stato trattato.
Ora tutto quell'insieme scoordinato di brutte avventure è solo un ricordo, un ricordo lontano, ma che terrò per sempre ben presente nel mio cuore, per fare in modo che non succeda mai più, per evitare che possa ricapitare quello che pretendo sia stato un capitolo chiuso per cui dire 'Ho già dato'. Addio alla crocerossina, addio all'amore perso o mai avuto e che avrei voluto salvare. Voglio pensare ci sia stato del buono, ma non ha poi così tanta importanza ora. Non più. Addio.

mercoledì 29 febbraio 2012

Numeri

Un post per gioco, un post perchè è il 29 febbraio.
Dentro una canzone partricolare, dolce, rilassante. Fuori un camion dei Vigili del Fuoco che recupera un'auto.
Si cancellano mail, si comprendono sogni, l'attesa è sempre così micidiale, eppure non ho fretta. Almeno adesso, almeno a questo punto.
Il camion non c'è più, la musica è finita. Ora silenzio ovunque: qui, lì fuori, nel mio stomaco, zittito da quattro barrette di kit kat dolcissimo. Forse ci vuole un pò d'acqua, giusto per alleggerire un pò il tutto.
Penso, penso e ripenso, ma senza fastidio, basta noie. Vedo passare un sacco di gente, inutilità umana. Il cielo si è fatto più grigio, forse un pò anche il mio umore, ma non è un dramma. Ho la testa un pò pesante, un dolore leggero e permanente, ma c'è un 'blup' simpatico e amico che mi fa dimenticare noia, male e tutto il resto. Ormai non mi faccio prendere dai facili entusiasmi, ma mi godo il momento e prendo ciò che lascia. E' quasi arrivato il momento di riprendersi la quotidiana libertà. Ancora qualche minuto, poi gli auguri da fare. Altri 'blup', la smetto con il post, meglio dare la precedenza altrove ;) 

mercoledì 22 febbraio 2012

What women want? No, what Valentina wants!

Voglio provare a fare una scrematura nella mia infinita lista di beni più o meno utili che tanto vorrei (e qui il condizionale è senz'ombra di dubbio d'obbligo) comprare. Il tentativo richiede di non superare il 10 come numero massimo di desideri. So già che questo sarà in qualche modo il post più complicato da produrre.......

1. BMW Serie 1

2. La Kate

3. Hip Hop Velvet

4. Iphone


5. Mac

6. Twin Set Shoes

7. THE trip

8. Patrizia Pepe dresses

9. Mici

10. Attico


...ovviamente in ordine sparso ;)

martedì 31 gennaio 2012

Winter

Fa così tanto freddo che a tratti mani e piedi diventano fastidiosi arnesi inservibili, protuberanze doloranti che fai fatica a maneggiare, un qualcosa 'in più' in quel corpo che sembra aver perso mobilità e linfa vitale.
Eppure pago anche il biglietto!
Oh sì, 12 euro ben spesi, o forse tali sarebbero se dentro lo stadio mi potessi accomodare su di una morbida poltroncina, togliendomi la giacca, godendomi lo spettacolo in piena tranquillità. (Possibile?!)
Invece no. Spendi 12 euro, entri (ma ti sembra di uscire), pigli un sacco di freddo, urli in modo sconclusionato, insulti pure qualcuno, ti arrabbi e istighi i giocatori allo spargimento di sangue, esultando ai goal, applaudendo alla carica più potente delle altre, quando senti quel sordo rumore 'TUNG' di due giocatori che si accartocciano alla paregana, mani in faccia e stecche alte, mentre i tifosi più scalmanati, solitamente i tuoi vicini di scampagnata, si affannano sugli spalti tra urla, striscioni e gestacci.
Sì, questo è l'hockey, uno sport per alcuni duro, ma così coinvolgente, fatto di finezze nei passaggi, velocità, dinamicità, prestanza fisica, abilità nel coordinare tanti movimenti in un colpo solo, nel vedere a 360 gradi ciò che ti accade attorno pur all'interno di una divisa ingombrante e cicciona. Finisce che le azioni accattivanti, impetuose e l'entusiasmo del momento ti fanno dimenticare il freddo che stai patendo, il tremolio che lento ti sta colonizzando ogni centimentro di carne, in quei lunghi minuti che ti separano dalla fine, quei 20 minuti per tre tempi che invece di un'ora durano ogni volta un'eternità.

Poi arrivi a casa, ti getti sotto le coperte calde, soddisfatto di sentire il tepore che piano piano ti fa cadere in un sonno appagante. Il giorno successivo ti svegli, apri il giornale e scopri che i giornalisti hanno la rivelazione del secolo tra le mani: i tuoi occhi vengono così dilettati alla vista di pagine e pagine di articoli su quanto sia stato freddo, di quanto gelida sia la temperatura in questi giorni, righe piene di genialità, mani che pontificano su presunti metri di neve e si dilettano nelle più svariate statistiche. Sì, ok, fa freddo, c'è vento, lo sento anch'io tutte le mattine quando, berretto, guanti e sciarpa, esco di casa per andare a lavorare. Non mi occorre leggerlo sul giornale. Né tantomeno sapere quanti gradi in meno mi aspettano fuori dalla porta di casa il giorno seguente. Di certo mi mette soltanto di malumore il pensiero di dover attraversare un paese e una città battendo i denti, con gli spifferi che si insinuano da ogni pertugio, ma mica posso chiamare l'ufficio piagnucolando che voglio rimanere a casa perchè fuori fa tanto freddo! In particolar modo perchè, se non ce ne fossimo accorti, siamo in pieno inverno. Il pranzo di natale l'ho passato guardando stralunata da un finestrone un enorme prato verde che sembrava sorridere alla primavera. Altro che slitte, lucine colorate e fiocchi di neve che scendendo dal cielo biancastro danno vita ad immaginari pacchi regalo addobbati (li vedevo solo io!?).
Anch'io vorrei essere al mare, in California, a Zanzibar, AL CALDO. But this is our life.

mercoledì 18 gennaio 2012

Fatti quotidiani

Mi scivola. E' questione di pochi secondi.
L'adrenalina sale impetuosa, i pensieri si raggruppano e intrecciano assieme senza ordine. Movimenti scoordinati, un rantolo soffocato, poi un rumore sordo ma penetrante e, d'un tratto, milioni di impercettibili pezzettini di vetro si espandono per la stanza, infilandosi in ogni pertugio, saltando come cavallette impazzite. E' come un'esplosione improvvisa: un momento prima il tuo bicchiere è lì, tondo, solido, anche piuttosto simpatico alla vista, con i suoi disegnetti un pò opachi. Ce l'hai saldamente in mano, o così almeno credi. Poi più niente: materia scomposta, ingestibile e inafferrabile, come non fosse mai esistito. Lo guardi per l'ultima volta e non lo riconosci più, povero bicchiere che fu, incidentato per chissà quale distrazione, smembrato e smaterializzato. A testa bassa cerchi di fartene una ragione. Che fine triste e poco degna.

Succede anche con le persone. Succede o lo fai succedere.
Un momento prima c'è qualcuno nella tua mente, sulla tua pelle. E' presente, anche quando non c'è: ne senti l'odore, ne percepisci la presenza e l'elettricità che si porta dietro, quella scossa piacevole che ti attraversa le vene e i nervi al solo contatto, quando per caso ti sfiora nel bel mezzo della giornata, in un posto che perde di importanza, in un momento che assume tutta la rilevanza del creato. Poi capita qualcosa. Un qualcosa di molto poco concreto, o a volte di estemamente vero, una realtà che ti frantuma tutto quanto. Milioni di immagini e di ricordi spariscono come risucchiati da un buco nero di vergogna istantaneo, proprio come la pizza che stavi preparando quando il bicchiere è sceso un metro più in basso: istantanea, croccante, appetitosa....e mentre ti perdi nel profumo che esce dal forno ti ricade l'occhio su quella traiettoria invisibile compiuta dal tuo amato bicchiere, con quel suo ultimo metro rivelatosi fatale nella velocità della discesa, il tuo amico fragile e trasparente, l'unico a garantirti queste caratteristiche così rare! Torni alla realtà, i ricordi riemergono pallidi, coperti da un velo di incomprensione, smarrimento, che presto si tramutano in odio e disprezzo.  

Allora non ti resta che decidere di parlare con il tuo io più intimo, per non fare la fine del bicchiere, per tentare l'ultima carta disponibile, che non è la pietà altrui, come molti fanno, ma il discorso più convincente che tu possa fare a te stesso, nello sforzo di farti crescere e diventare forte, perchè in questa selva oscura è il più schifosamente audace a rimanere in vita, il più duro e risoluto vince, o resta semplicemente a galla. Nessuno vuole soccombere, nessuno vuole rimanere indietro, allora è lì che il tuo motore deve dare tutto, per poter sgasare in faccia agli altri, per riemergere dal fango che ti sporca.

lunedì 16 gennaio 2012

Just....LIFE ;)

Enjoy the power and beauty of your youth. Never mind. You will not understand the power and beauty of your youth until they have faded. But trust me, in 20 years you'll look back at photos of yourself and recall in a way you can't grasp now how much possibility lay before you and how fabulous you really looked.

You are NOT as fat as you imagine.

Don't worry about the future; or worry, but know that worrying is as effective as trying to solve an algebra equation by chewing bubblegum. The real troubles in your life are apt to be things that never crossed your worried mind; the kind that blindside you at 4pm on some idle Tuesday.

Do one thing every day that scares you.

Sing.

Don't be reckless with other people's hearts, don't put up with people who are reckless with yours.

Floss.

Don't waste your time on jealousy; sometimes you're ahead, sometimes you're behind. The race is long, and in the end, it's only with yourself.

Remember compliments you receive, forget the insults; if you succeed in doing this, tell me how.

Keep your old love letters, throw away your old bank statements.

Stretch.

Don't feel guilty if you don't know what you want to do with your life. The most interesting people I know didn't know at 22 what they wanted to do with their lives, some of the most interesting 40 year olds I know still don't.

Get plenty of calcium.

Be kind to your knees, you'll miss them when they're gone.

Maybe you'll marry, maybe you won't, maybe you'll have children, maybe you won't, maybe you'll divorce at 40, maybe you'll dance the funky chicken on your 75th wedding anniversary. Whatever you do, don't congratulate yourself too much or berate yourself, either. Your choices are half chance, so are everybody else's. Enjoy your body, use it every way you can. Don't be afraid of it, or what other people think of it, it's the greatest instrument you'll ever own.

Dance. Even if you have nowhere to do it but in your own living room.

Read the directions, even if you don't follow them.

Do NOT read beauty magazines, they will only make you feel ugly.

Get to know your parents, you never know when they'll be gone for good.

Be nice to your siblings; they are your best link to your past and the people most likely to stick with you in the future.

Understand that friends come and go, but for the precious few you should hold on. Work hard to bridge the gaps in geography in lifestyle because the older you get, the more you need the people you knew when you were young.

Live in New York City once, but leave before it makes you hard; live in Northern California once, but leave before it makes you soft.

Travel. 

Don't mess too much with your hair, or by the time you're 40, it will look 85.

Be careful whose advice you buy, but, be patient with those who supply it. Advice is a form of nostalgia, dispensing it is a way of fishing the past from the disposal, wiping it off, painting over the ugly parts and recycling it for more than it's worth.

But trust me on the sunscreen.
(The Big Kahuna)