mercoledì 18 gennaio 2012

Fatti quotidiani

Mi scivola. E' questione di pochi secondi.
L'adrenalina sale impetuosa, i pensieri si raggruppano e intrecciano assieme senza ordine. Movimenti scoordinati, un rantolo soffocato, poi un rumore sordo ma penetrante e, d'un tratto, milioni di impercettibili pezzettini di vetro si espandono per la stanza, infilandosi in ogni pertugio, saltando come cavallette impazzite. E' come un'esplosione improvvisa: un momento prima il tuo bicchiere è lì, tondo, solido, anche piuttosto simpatico alla vista, con i suoi disegnetti un pò opachi. Ce l'hai saldamente in mano, o così almeno credi. Poi più niente: materia scomposta, ingestibile e inafferrabile, come non fosse mai esistito. Lo guardi per l'ultima volta e non lo riconosci più, povero bicchiere che fu, incidentato per chissà quale distrazione, smembrato e smaterializzato. A testa bassa cerchi di fartene una ragione. Che fine triste e poco degna.

Succede anche con le persone. Succede o lo fai succedere.
Un momento prima c'è qualcuno nella tua mente, sulla tua pelle. E' presente, anche quando non c'è: ne senti l'odore, ne percepisci la presenza e l'elettricità che si porta dietro, quella scossa piacevole che ti attraversa le vene e i nervi al solo contatto, quando per caso ti sfiora nel bel mezzo della giornata, in un posto che perde di importanza, in un momento che assume tutta la rilevanza del creato. Poi capita qualcosa. Un qualcosa di molto poco concreto, o a volte di estemamente vero, una realtà che ti frantuma tutto quanto. Milioni di immagini e di ricordi spariscono come risucchiati da un buco nero di vergogna istantaneo, proprio come la pizza che stavi preparando quando il bicchiere è sceso un metro più in basso: istantanea, croccante, appetitosa....e mentre ti perdi nel profumo che esce dal forno ti ricade l'occhio su quella traiettoria invisibile compiuta dal tuo amato bicchiere, con quel suo ultimo metro rivelatosi fatale nella velocità della discesa, il tuo amico fragile e trasparente, l'unico a garantirti queste caratteristiche così rare! Torni alla realtà, i ricordi riemergono pallidi, coperti da un velo di incomprensione, smarrimento, che presto si tramutano in odio e disprezzo.  

Allora non ti resta che decidere di parlare con il tuo io più intimo, per non fare la fine del bicchiere, per tentare l'ultima carta disponibile, che non è la pietà altrui, come molti fanno, ma il discorso più convincente che tu possa fare a te stesso, nello sforzo di farti crescere e diventare forte, perchè in questa selva oscura è il più schifosamente audace a rimanere in vita, il più duro e risoluto vince, o resta semplicemente a galla. Nessuno vuole soccombere, nessuno vuole rimanere indietro, allora è lì che il tuo motore deve dare tutto, per poter sgasare in faccia agli altri, per riemergere dal fango che ti sporca.

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