giovedì 15 marzo 2012

Il lunedì

C'è stato un tempo in cui non aspettavo altro.
C'è stato un tempo in cui aspettavo trepidante il lunedì. Era il mio momento preferito, la parte importante della settimana: la sveglia suonava, con quel rumoraccio snervante e cacofonico che avrebbe scocciato il Dalai Lama, eppure io, aprendo gli occhi assonnati e trasognanti già sapevo come sarebbe andata. Ero felice, di un'agitazione positiva e persa, persa in quel profumo avvolgente, in quella voce calda che mi metteva i brividi, quando d'un tratto si rivolgeva a me dopo qualche giorno di astinenza. Era stimolante la sera pensare di alzarsi con una buona motivazione, credere che tutto sarebbe stato migliore se solo fossi stata accompagnata nella mia giornata da qualcuno che riuscisse a stimolare la mia fantasia, i miei sensi, la mia curiosità.
C'è stato un tempo in cui tutto questo era BELLO, bello davvero, energia che scaturiva ad ogni azione, emozione, sensazione, empatia, un qualche tipo di reazione alla piatta esistenza che precedentemente mi aveva resa un pò apatica e un pò schizzoide. Un insieme di presunta positività che ben presto ha rivelato il suo vero volto, come una medaglia che una volta girata dalla parte sbagliata stenta a ripresentare il viso sorridente di un Mr. Double Face anche troppo incattivito e inacidito da un passato dissestato. Un passato che non gli conferisce il diritto di pagare con l'infelicità e la malvagità l'altro incontrato, un passato che dovrebbe essere tale e di cui si dovrebbe essere liberato, ancor prima di farsi sfiorare dal pensiero di coinvolgere qualcuno nel suo vortice di incapacità di scelta e lunaticità.

Eppure ho continuato ad essere sciocca a lungo. Fino a che l'orgoglio ferito e dolente non si è risvegliato, colto da paura, da angoscia per come era stato trattato.
Ora tutto quell'insieme scoordinato di brutte avventure è solo un ricordo, un ricordo lontano, ma che terrò per sempre ben presente nel mio cuore, per fare in modo che non succeda mai più, per evitare che possa ricapitare quello che pretendo sia stato un capitolo chiuso per cui dire 'Ho già dato'. Addio alla crocerossina, addio all'amore perso o mai avuto e che avrei voluto salvare. Voglio pensare ci sia stato del buono, ma non ha poi così tanta importanza ora. Non più. Addio.

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