venerdì 22 febbraio 2013

A kind of magic

Torino, Torino, Torino.

La mia Torino, la città del sogno, del dormiveglia, della realtà assopita nel caldo terrificante dell'agosto afoso. Torino e il parco Europa, Torino e la Gran Madre, Torino e il Ponte del Diavolo.

Un altro di quegli incroci che ho rifiutato, un'altra strada in cui non ho girato e chissà...

Si sa, dicono che Torino sia una delle città magiche per eccellenza, punto del triangolo della magia bianca e della magia nera. Torino che condivide le arterie di energia positiva con Lione e Praga, altra mia calamita, e la negatività con le bramate Londra e San Francisco.

Ci sono così tanti ricordi e flash che girano attorno alla città magica... Ma la cosa migliore è che non si sono mai sporcati. Esistono in uno dei cassettini migliori della mia memoria, pronti a riemergere in qualsivoglia momento per farmi tornare il sorriso. Adoro sorridere ricordando. Ancor più vivendo. E come spesso accade non tutto è come sembra, basta saper cogliere quel lato un pò spigoloso delle cose, senza soffermarsi alla mera superficie come ormai fanno tutti. Torino non è grigia. Torino non è noiosa. Torino non è caotica. Semplicemente le persone dovrebbero provare a fermarsi e fare un piccolo sforzo per vedere oltre. Con i luoghi, con le altre persone, con se stessi. Ma mi convinco ogni giorno di più che davvero raramente esiste chi ha il dono di Sentire, di Cogliere. L'empatia non è certo per tutti.

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