venerdì 14 ottobre 2011

ottobre inutile

Ieri sera, e non è certo la prima volta che mi capita, mi sono sentita dire candidamente che non è semplice entrare in questa mia testolina. Quando capita, la mia reazione è sempre la stessa: mi si crea in volto un sorrisetto che racchiude in sé un istinto naturale al ragionamento profondo sul perché, come, cosa, misto ad un senso di soddisfazione e orgoglio. Non credo di essere così particolarmente criptica, ma questa mente dalle serrande abbassate, unita a quel 'e poi ti ho vista, ti ho studiata, tendi ad isolarti', mi fa certo pensare. Sì, lo so, da piccola ero uguale. Davvero pochi problemi (la Barbie col piede fracassato; la mamma che non ti vuole comprare un cane E NEMMENO QUEL CANE FINTO DELLE PUBBLICITA' CHE QUANTOMENO SI MUOVE, ecc...), ma il carattere, l'impriting è questo. Scambiata per asociale alle elementari, per satanista che incute timore al liceo, per streghetta pseudo-lesbica all'università (infatti non ho mai visto girare assieme due amiche, due ragazze, no, mai davvero..).
E ora, forte dei miei 28 anni, ma indebolita dagli acciacchi e dagli eventi-maledette persone, eccomi qui, analizzata e psicanalizzata dagli amici che mi girano attorno.
E quando pensi di avere effettivamente un problema con il mondo, ecco che ti si presenta davanti la coincidenza giusta per cui torni sui tuoi passi e, con un pò di sollievo e un pò di imbarazzo, ti accorgi di essere mille volte più coerente e lucida di molti altri. Ora so che la mia metafisica laurea in psicologia è vicina, ma quando ad avere problemi sono le persone a cui vuoi bene è sempre difficile ragionare con obiettività.
Ma arriverà il giorno in cui dovrò parlare, anche se so già che le mie parole saranno disperse nell'aria nella migliore delle ipotesi.
Parlo troppo? Sì. Parlo male? Sì. Parlo pesante? Sì. E allora cambio interlocutore.

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