E' la canzone che passa in tv, il posto dove abbiamo camminato assieme.
E' la lettera che abbiamo scritto, è colui che tutto fa riaffiorare.
Tempio diroccato di un passato lontano, edificio che ho abbattuto pietra dopo pietra, con la fatica degli antichi mestieri.
Sono le note a portarmi lontano, è la freschezza dei miei giorni a vederti nuovamente sbiadire, tra vortici di passione, risate e il costante dolore.
E veder rovinare ogni mio tentativo di distrazione, fa ribollire il sangue nelle vene in un modo che non garba più a nessuno. Perchè complicare ciò che complicato non è, non fa più parte di me.
Solo vuoto. Per favore, vuoto e piaceri, di buio ne ho visto fin troppo.
Perchè altrimenti, respirare fa male.
E morire?
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