domenica 1 settembre 2013

Vacanze all'ospedale

Sto cercando di capire quale sia la fase più dura. Se i giorni prima dell'evento, quando ci sei dentro fino al collo o se ancora possa rivelarsi angosciante il dopo, il momento in cui provi a capire se effettivamente sia andato tutto bene, se ci saranno ripercussioni negative o cosa..
Fatto sta che anche stavolta ho superato il superabile e cerco di comportarmi al meglio perchè tutto vada così come deve. Sorrido con un pò di commozione al pensiero di aver provato un'anestesia spinale, a quanto preoccupata ero di avvertire la sensazione terribile di non "sentire" le gambe. Ma è passata. Fatto. 
Non sono nemmeno passate due settimane, ma già il ricordo del letto d'ospedale, la sala operatoria, il drenaggio sono un ricordo debole. Più forte l'umanità in reparto, il pensiero che, ehi, la salute è davvero tutto. Sembra scontato eppure se qualcosa non va dentro il tuo corpo è l'intera vita a risentirne. 
Guardo il mio ginocchio e mi rendo conto non sia stato chissà cosa, però è pur sempre IL MIO ginocchio e il timore di non riuscire a riprendere una mobilità ottimale, a piegarlo ecc mi attanaglia e prende la gola. La cosa certa è che non me ne starò senza far niente di fronte ad un percorso sbagliato. Dopo essermi rimessa il piedi il giorno seguente l'intervento, ora di sicuro non mi farò fermare da un pò di dolore. D'altronde c'è sempre chi, pur da distante e forse solo ogni tanto, pensa a me e mi scrive che sono forte. Sì. Lo sono. Lo sai. Sei riuscito a scrivere delle cose che come al solito mi paralizzano perchè mi conosci più di quanto io pensi. 

"Non gli espressi mai il mio amore a parole. Ma se gli sguardi hanno il linguaggio, il più grande stupido avrebbe capito che avevo perso la testa".

Scusa se me ne sono accorta tardi. Non me lo perdonerò mai.


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