"C'è
chi nasce fortunato, c'è chi nasce con la voglia di spaccare il mondo
nonostante le difficoltà, c'è chi cresce con la sensibilità di un
mattone e chi sente il fuoco dentro sia nel bene che nel male. C'è chi
crede nella magia di un sentimento, chi si convince che le cose
succedono per un motivo e non fa nulla per cambiarle, chi si inibisce di
fronte ad un silenzio che si protrae e che così facendo magari lascia
che un sogno scivoli via per una folata di vento più aggressiva delle
altre.
Mi chiedo chi tu sia. Mi chiedo chi io sia. E trovo risposte solo a metà."
Leggo, rileggo, penso e ripenso. Ma non rimango incollata a ciò che era o è stato, mi basta un cenno per tornare al presente e valutare tutto nell'insieme più assoluto.
C'è di tutto ad affollare una mente che elabora immagini, suoni, profumi e colori giorno e notte. Mi trovo così spesso a confrontarmi con le tre persone più diverse e multisfaccettate che conosca, in un turbinio di emozioni e sensazioni che toccano qualsiasi livello e sfumatura. Amo rendermi conto di quanto possiamo essere lontane ma vicine. Imparo, consiglio, ragiono, rido e quasi a volte piango tra tutto quello che impegna le nostre ore così intense.
Poi torno a casa e ritrovo l'altro lato di una vita così irreale nella sua concretezza. Ci sono fin troppe cose a ricordarmi che i segni esistono ancora. Ma forse vanno colorati, nuovamente e più di prima. Sempre che la volontà sia quella di evitare che il domani li renda grigi e oscuri come quel morbido 18 in velluto. Meglio prima capirlo qui dentro...
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