giovedì 14 luglio 2011

Acqua

L'acqua può creare rumori davvero diversi tra loro, suoni che portano le persone a naturali disegni interiori capaci di generare altrettanti pensieri e stati d'animo.
Al momento fuori la pioggia cade con furore, alimentata nella sua forza dal vento. Sbatte violentemente a terra a goccioloni, quelli che ti fanno quasi male sulla pelle, quelli che sembrano portare litrate d'acqua compresse in pochi millimetri, quelli che ti sorprendono sempre nel bel mezzo di un giro in città, quando l'ombrello proprio non ce l'hai, quel piccolo ombrello comprato esattamente per occasioni come questa, ma che al momento del bisogno è sempre nell'altra borsa. Dal sole cocente di stamattina siamo passati in pochi minuti ad un grigiore malinconico e la luce bianca che irritava gli occhi si è trasformata in buio spento.
Ovviamente riallacciarsi ai ricordi del meraviglioso mare della Puglia è un tutt'uno. Lì l'acqua non scendeva dal cielo, ma stava ben radicata a terra, metri di splendore cristallino sopra sabbia morbida e multicolore.
Ci sono stati giorni in cui la bonaccia faceva sembrare il mare una tavola liscissima, increspata soltanto dai salti di qualche pesciolino, mentre dall'alto delle calette gli occhi si tuffavano metaforicamente nel blu più intenso, che man mano sfumava in mille cromatismi differenti, creando giochi di luce e di colori che nulla invidiano alle spiagge tropicali; in altri momenti, la tramontana ha poi soffiato così vorticosamente da creare onde perfette per il wind- e il kite-surf: spruzzi di acqua salata che raggiungevano i più alti scogli, a rendere quella piscina  naturale il posto più adatto per i salti e le sfide alla schiuma bianca, che impavida ti raggiunge ovunque, travolgendoti con forza. Quella era l'acqua che mi piaceva, che mi piace, da sfruttare di giorno come refrigerio, da ammirare di sera con quella lieve punta di malinconia, mentre ammaliato punti lo sguardo sul movimento continuo delle correnti, nell'attimo infinito in cui il sole scende e regala luci e ombre sempre nuove, sempre toccanti. Il mare, con il suo suono spaventosamente ipnotico, la sua calma e la sua potenza, il suo fascino irresistibile, che a volte si rende necessario.   
Dicono che ad alcune persone con predisposizione alla negatività il mare faccia male. Io, nonstante tutto, ci sono andata, ho tentato di farmi consolare da lui, mi sono fatta a lungo abbracciare e cullare e per alcuni momenti sono riuscita a non pensare, a godermi il momento che lui mi regalava, immenso, avvolgente. 

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